#carbyanalisi
NUOVO CONSIGLIO, VECCHI RITI
di Michele Carbogno
Non mi è chiarissimo l’articolo odierno del Gazzettino sulla prima uscita del Consiglio comunale. Non capisco in particolare cosa significhino alcune definizioni, quella più forte “traditori”, attribuita a tre consiglieri di minoranza per avere legittimamente scelto di sostenere, con il loro voto, come presidente del Consiglio l’usato sicuro rappresentato da Rasera Berna.
La minoranza infatti è composta da gruppi distinti che ambivano a diventare (singolarmente presi) maggioranze ma che poi, ahi loro, non si sono rivelate tali; quindi gruppi già di per sè divisi. Non trovo quindi assolutamente scandaloso che la Lega, ben consapevole dei numeri in aula e della necessità di evitare quei vecchi e un po’ stantii riti da Prima Repubblica, abbia votato fin da subito la riconferma del presidente uscente: un atto distensivo, dal mio punto di vista, per dare un segnale chiaro di essere un’opposizione costruttiva. Opposizione certo, ma appunto costruttiva: non livorosa, non personalistica, non vendicativa, non strumentale ma attenta agli interessi della città.
I “traditori”, se proprio proprio vogliamo usare questo termine, la storia locale recente insegna che si potrebbero caso mai trovare in qualche altro schieramento.
Tornando peraltro alla cronaca odierna, in punta di penna l’aspetto più ridicolo e forse da rimarcare in un articolo avrebbe potuto invece essere la linea tenuta dalla minoranza “civica” gambese, che dopo essersi dichiarata per tutta la campagna elettorale distinta e distante dai partiti, pur riconoscendosi in in un ambito un po’ più di centrodestra, ora anziché sostenere un “simil” civico appoggia e vota alla presidenza il segretario provinciale del Pd. Stranezze delle politica!!
PS: ovviamente io non credo che Rasera e altri massariani non siano comunisti; ma se per definirsi civici è sufficiente non avere il simbolo di partito Rasera certamente non è meno civico di quanto lo siano Gamba e i suoi compagni di sventura.